IL TOSSICODIPENDENTE Una persona tossicodipendente è quella dedita all’uso prolungato della droga I dati obiettivi, esternamente percepibili, in base ai quali un tale soggetto può essere riconosciuto, consistono essenzialmente: 1) nella presenza di segni di agopuntura – accompagnati eventualmente e da cicatrici, microascessi o tromboflebiti (che consistono nell’occlusione di una vena e nella infiammazione del punto) – in corrispondenza, abitualmente, delle vene e della faccia interna degli arti superiori; 2) nelle pessime condizioni della dentatura, con mancanza o carie diffusa dei denti (conseguente al tipo di alimentazione cui ricorre il tossicodipendente); 3) nello stato scadente delle condizioni generali, con evidenti segni di deperimento organico o di cachessia; 4) nel manifestarsi di turbe mentali o di condizioni nevrotiche, spesso preesistenti ma evidenziate dall’uso della droga, o di stati di decadimento o deterioramento psichico. Naturalmente, l’esame obiettivo, condotto dall’eventuale sanitario cui la polizia giudiziaria ricorra, evidenzierà altri elementi di natura fisica, come l’ingrossamento del fegato e della milza; la perforazione del setto nasale per fiuto di cocaina, la cd. miosi (ossia il restringimento della pupilla); così come gli esami di laboratorio, eventualmente svolti, sul sangue e sulle urine del soggetto, daranno sicura conferma della diagnosi di tossicodipendenza. Quale criterio obbiettivo di riconoscibilità del tossicodipendente vanno anche indicate le manifestazioni psico-fisiche della cd. sindrome da astinenza, conseguente alla sospensione dell’uso della droga: orripilazione (tendenza dei peli a drizzarsi), vomito, tremori, forte sudorazione, lacrimazione, dolori addominali, contrazioni muscolari, tachicardia, diarrea, insonnia. È da ultimo opportuno conoscere la sintomatologia più visibile che consegue alla assunzione di una quantità eccessiva di sostanza stupefacente, ossia alla cd. «overdose» di droga; per lo meno nelle sue manifestazioni più rilevanti ed in relazione alle sostanze più diffuse, come oppiacei, canapa indiana e suoi derivati (hashish, marijuana), LSD ed anfetamine. Le caratterizzazioni esteriori più significative della «overdose» sono: a) quanto agli oppiacei (eroina, cocaina, morfina): agitazione, sonnolenza e coma profondo; depressione respiratoria fino all’apnea; collasso circolatorio; la già indicata miosi; b) quanto alla canapa indiana ed i suoi derivati: esaltazione, euforia, stati sognanti, panico, allucinazioni, tachicardia, nausea, vomito, diarrea, depressione respiratoria; c) quanto all’LSD: tremore, febbre, la già citata orripilazione, nausea, vomito, diarrea, mancanza di coordinazione, allucinazioni visive ed uditive; d) quanto, infine, alle anfetamine: agitazione, tremori, delirio, allucinazioni, febbre alta, convulsioni, tachicardia, collasso, insufficienza respiratoria. Il terzo ed ultimo aspetto medico-legale su cui occorre soffermarsi è relativo all’individuazione ed al riconoscimento, da parte della polizia giudiziaria, del decesso da «overdose»; ed ai relativi interventi da attuare.In tal caso la polizia giudiziaria trarrà, ancora una volta, dagli elementi circostanziali emergenti dall’attività di sopralluogo, il criterio di valutazione del fatto. In questo senso, i dati più indicativi di una morte da «overdose» che si possano apprezzare, sono offerti proprio dall’osservazione del corpo del deceduto e dello «scenario», ossia del «quadro ambientale» circostante. E, quindi, sostengono ed avallano l’ipotesi della morte da «overdose»: 1) la giovane età della vittima (elemento che costantemente è dato rilevare); 2) la presenza della siringa, servita per l’iniezione della sostanza, in prossimità del corpo o, talvolta, ancora inserita nello stesso; 3) la presenza, specialmente sulla faccia interna degli avambracci, di segni di agopuntura, che univocamente depongono per la qualità di tossicodipendente del soggetto; 4) il reperimento del cadavere in luogo appartato, d’ordinario frequentato da tossicodipendenti; 5) la presenza di sostanza stupefacente nei pressi del corpo o indosso al soggetto; 6) le condizioni generali fortemente scadenti del deceduto, e, in particolare, una dentizione molto danneggiata. |