Investigatore Privato Roma

AGENZIA INVESTIGATIVA ROMA
LORMAR INVESTIGAZIONI - ITALY
CONSULENTE INVESTIGATIVO "ITALIA 93"
SOCIO ASSOCIAZIONE NAZ. CARABINIERI
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recupero opere d'arte

AGENZIA INVESTIGATIVA LORMAR
ASSOCIAZIONE NAZ. CARABINIERI
INVESTIGATORE PRIVATO
AUT. PREFETTURA ROMA 
INDAGINI OPERE D'ARTE
Consulente Investigativo ITALIA 93

investigazioni opere arte

Vanità di Tiziano Vecellio, 16° secolo, Monaco di Baviera

Il dipinto riprodotto alla figura precedente osservato ai raggi X, rispetto all'immagine definitiva, il Maestro ha avuto dei pentimenti: 

ai raggi X si vede che la rotazione del busto è mutata, e la posizione della mano è cambiata; i panneggi sono stati ridipinti sulla prima "stesura". lungo la cornice si osservano i chiodi che fissano la tela al telaio: questo elemento sarebbe da solo un mezzo di identificazione rispetto a un eventuale falso. 


contraffazioni arte

Pallaiolo Profilo di Donna, Milano

I raggi X mostrano la perfetta conservazione del dipinto e le pochissime riprese eseguite dall'autore. Le pennellate appaiono sempre sottilissime e accuratissime. Il profilo è stato evidenziato dall'artista con una imprimatura eseguita con stilo d'argento, all'epoca non esistevano le matite di grafite.


rintraccio opere d'arte

I raggi X 

apportano un fondamentale e talvolta decisivo contributo nelle indagini tecniche svolte nel campo del falso d'arte e nel campo del falso di cartevalori.

Questi raggi vengono usati per ricerche su francobolli e tutte le altre cartevalori, ma soprattutto su opere d'arte come dipinti e sculture.

Gli esami vengono compiuti sia mediante la visione diretta sia a mezzo di lastre, stampate poi come fotografie. In pratica, sono adoperate le stesse lastre adoperate nell'industria per tutti i normali controlli della produzione.

Ripresa ai raggi X di alcuni francobolli. L'immagine risulta influenzata dal tipo di carta, dal sistema di stampa e dagli inchiostri adoperati. Francobolli falsi non possono dare immagini uguali a quelle degli autentici.


INVESTIGATORE PRIVATO
OPERA NEI COMUNI DI:
 Roma, Napoli, Latina, Grottaferrata, Ardea 
Tutti i Castelli Romani - Italia ed estero

GLI ELEMENTI DEL MERCATO

INDAGINI OPERE D'ARTE
GLI ATTORI COINVOLTI

Questo paragrafo approfondisce l’analisi degli attori coinvolti nel traffico di opere d’arte, con attenzione sia all’offerta che alla domanda, o meglio ai percorsi che legano la domanda all'offerta.

Si è scelto di trattare distintamente il furto di opere d’arte dal saccheggio di beni archeologici in quanto si tratta di due settori che denotano caratteristiche alquanto diverse e che, di conseguenza, non possono essere totalmente uniformati.


IL CIRCUITO DEI PROFESSIONISTI DEL FURTO DI OPERE D'ARTE


Nel circuito del furto e del traffico di opere d’arte operano una pluralità di soggetti, che possono entrare in contatto in diversi modi. Anche la criminalità organizzata può essere uno di questi soggetti e può svolgere ruoli eterogenei. 

Il furto di opere d’arte è uno dei servizi, poco analizzati, offerti dai gruppi criminali ad attori economici legittimi. Tra l’utenza di questo servizio, vi sono mercanti, galleristi, privati cittadini e compagnie d’asta. 

Esiste, poi, un mercato parallelo delle opere d’arte, il quale dispone di una propria rete di gallerie e piccoli musei, che è a sua volta servito da gruppi criminali [...] Il mercato nero delle opere d’arte viene alimentato sia da ladri professionisti indipendenti sia da gruppi organizzati, con i secondi normalmente in veste di mediatori tra i committenti e gli esecutori delle operazioni”.

Si tratta di un mercato illecito popolato da molti attori che spesso entrano in contatto: organizzazioni criminali, ladri che operano individualmente, ricettatori, collezionisti senza scrupoli. Un mercato che dipende in maniera sorprendente dalle tacite connivenze tra individui singoli ed istituzioni, come le case d’asta e le case di vendita di oggetti antichi. 

Quello che è certo è che il circuito ha bisogno di attori capaci di professionalità e di organizzazione. Per comprendere meglio questa affermazione può essere di aiuto, come esempio, uno sguardo alla situazione nella Repubblica Ceca: 

"I ladri si concentrano su dipinti, statue, armi ed orologi antichi, collezioni di monete, oggetti liturgici e manoscritti rari e stampe. Abbiamo notato che alcuni di loro - i criminali professionisti - hanno creato gruppi altamente organizzati che sono anche coinvolti in reati finanziari, altri traffici ed estorsioni. 

I profitti che ottengono dalla vendita di queste opere d’arte sono utilizzati per finanziare altri affari illegali. Esistono prove che i ladri, i mediatori, i mercanti d’arte abbiano legami stretti con molti ex cittadini cechi con un passato criminale che vivono all’estero. 

Questo dato è molto serio perché significa che i due gruppi stanno dividendo informazioni riguardo al paese in generale e a località particolari, scambiandosi ‘dritte’ su quali edifici svaligiare e quali oggetti rubare, su come trafficare le proprietà rubate verso l’estero e sul modo migliore per venderle [...]; 

sulla base delle nostre analisi di casi risolti e non, di dichiarazione rese da testimoni e rei e di informazioni ottenute da fonti ufficiali e non, possiamo affermare che sempre di più le persone stanno diventando consapevoli di quali beni d’arte siano disponibili e di come esportarli. Anche i criminali stanno diventando sempre meglio organizzati.

I furti sono principalmente commessi sulla base delle informazioni acquisite dai criminali che visitano gli edifici storici aperti al pubblico e dalla lettura di annunci di vendite sulla stampa. Comunque, alcuni furti sono sicuramente commissionati [...] per tirare le somme sulla situazione del furto di opere d’arte nella repubblica Ceca negli ultimi tre anni, si può dire che:

il furto d’arte sta acquisendo tutte le caratteristiche del crimine organizzato; - le opere d’arte vengono trafficate al di fuori del paese; - molti furti avvengono su commissione; - il crimine si è sviluppato in tutte le aree di affari nel campo dell’arte e delle antichità.

Quali sono i percorsi che seguono le opere d’arte rubate? I pezzi rari e di alto valore, facilmente identificabili, vengono allontanati al più presto dal punto in cui è avvenuto il furto o vengono nascosti, a volte per anni.

Se i ladri non trovano acquirenti, possono rivolgersi direttamente alle compagnie di assicurazione, restituendo loro il bene ad un prezzo di solito pari al 10 per cento del valore.

Comunque, si ritiene che molti dei più famosi oggetti artistici rubati si trovino in collezioni di privati.

Solo i ladri professionisti sono connessi ad un circuito di distribuzione su scala internazionale: i trafficanti attraversano le frontiere nascondendo gli oggetti più famosi, nel caso questi siano molto piccoli, ma più spesso accade che muovano opere d’arte meno note verso un altro paese con l’aiuto di falsi certificati e documenti di vendita.

Il circuito del saccheggio dei beni archeologici è complesso, varia da regione a regione, ma di solito coinvolge regioni povere del mondo, sfruttandone le condizioni estreme di bisogno.

MOLTE FIGURE VI AGISCONO A DIVERSI LIVELLI

QUELLO DEL SACCHEGGIO DELLA VENDITA NELLE GRANDI CITTA' E DEL TRAFFICO INTERNAZIONALE

Il saccheggio occasionale si ha quando un fattore o un contadino cercano un po’ di fortuna per racimolare qualche spicciolo in caso di spese familiari inaspettate.

Più esteso è il saccheggio sistematico individuale. Si tratta di soggetti che operano da soli o in piccoli gruppi (di solito due fratelli o due cugini) e che considerano questa attività come un lavoro stagionale parallelo al loro impiego stabile. 

Agiscono in modo indipendente, dispongono di siti personali da cui estraggono i beni e sono perfettamente consapevoli di quanto gli occidentali apprezzino e desiderino gli oggetti che loro scavano. 

Possiedono anche una buona idea dei prezzi sul mercato e di conseguenza, temendo di essere sfruttati, si rifiutano di vendere i loro beni a mercanti d’arte nelle grandi città o anche ad intermediari locali.

Al contrario, tengono i reperti che trovano nelle loro case o in quelle di amici fidati, preferendo aspettare fino a quando non gli si presenti un’occasione propizia di vendita. Il saccheggio di questo tipo è tipico delle zone verdi della savana dell’Africa occidentale.


IL SACCHEGGIO ORGANIZZATO E SICURAMENTE QUELLO PIU' INVASIVO

Il lavoro viene compiuto in gruppo e su larga scala. I siti archeologici vengono completamente rovinati in quanto i predatori cercano e tengono solamente gli esemplari intatti. Una distinzione può essere fatta tra villaggi che saccheggiano per i loro capi locali e villaggi che lavorano per venditori d’arte. 

Nel primo caso, i capi locali si assumono la responsabilità di vendere l’oggetto nel mercato locale ed i proventi della vendita sono, usualmente, distribuiti più o meno equamente tra tutti gli abitanti del villaggio. 

Al contrario, quando il villaggio è alle dipendenze di un mercante d’arte, è quest’ultimo che provvede l'equipaggiamento per gli scavatori durante tutto l’anno e al sostentamento per le loro famiglie. In cambio il mercante prende tutto ciò che viene trovato.

Il secondo livello, intermedio, è quello della vendita organizzata e viene ad esistenza quando nelle operazioni è coinvolto un mercante d’arte in una delle grandi città africane - come Bamako, Mopti o Janne. 

I mercanti spesso si servono, per trovare la materia prima da vendere, anche di persone fidate in città più piccole. Non è detto, poi, che i mercanti d’arte in Bamako, Mopti e Janne abbiano accesso al mercato internazionale: 

solo alcuni dispongono delle competenze e delle risorse necessarie per operare questo salto di qualità e per accedere a questo terzo livello di attività. 

Sono richieste, infatti, non solo risorse finanziarie adeguate, ma anche una rete di ‘amici’ in Europa e negli Stati Uniti. Così, estrema destinazione dei reperti provenienti dagli scavi illegali sono i mercati europeo ed americano: collezionisti, case d’asta, musei.

I legami tra i mercanti d’arte africani ed i mercati internazionali sono ancora parzialmente oscuri. Si tratta comunque di operazioni che si basano su rapporti di fiducia e sulla capacità, da parte del mercante africano, di costruirsi una stabile rete di corrispondenti. 

Questo spiega il fatto che i mercanti d’arte tendono a specializzarsi in base alle esigenze dei mercati in cui inviano la loro merce. 

Così, per esempio, alcuni si concentrano sugli Stati Uniti, altri sul Belgio o sulla Francia. Si costituiscono, per così dire, delle reti di distribuzione, per far sì che la merce giunga dal "produttore” al "consumatore”. 

Dato che, in molti casi, sono i venditori d’arte africani stessi che organizzano la consegna ai venditori europei, i trafficanti sono un anello essenziale nel commercio illecito di oggetti d’arte.

Questi trafficanti sono spesso agenti che lavorano per un venditore locale e sono responsabili per lo smercio dei beni, che di solito non sono di alta qualità.

Esistono anche casi in cui è il venditore stesso che trasporta materialmente i suoi prodotti in Europa o negli Stati Uniti. Di tanto in tanto, un trafficante specifico viene scelto per una singola operazione che necessita di particolare attenzione. 


IL RUOLO DELLA CRIMINALITA' ORGANIZZATA TRADIZIONALE

La criminalità organizzata si inserisce nel mondo illegale dell’arte con diverse finalità, giocando diversi ruoli

LA CRIMINALITA' ORGANIZZATA PUO'

Gestire l’intero servizio, immettendo sul mercato opere d’arte rubate, o scavate illegalmente, e poi trafficate; - agire da intermediario tra collezionisti privati e ladri professionisti, quando non è in grado di offrire prestazioni professionali di furto; 

appropriarsi illecitamente di opere d’arte per avere a disposizione beni di valore facilmente trasportabili, commerciabili, fungibili, in connessione con altre attività illecite avere finalità di ricatto.

Sembra anche che esistano dei contatti tra i due traffici, specialmente quando le antichità in questione derivano da stati produttori di droghe, nel sud-est asiatico o in Sud America. I reperti archeologici hanno delle qualità che sono fondamentali in un contesto di riciclaggio; si tratta di beni fungibili e facili da piazzare sul mercato.

Il mercato dell’arte in generale è uno tra i meccanismi di riciclaggio alternativi ai canali finanziari più in uso. Secondo esperti, il controllo che i trafficanti hanno sul mondo dell’arte è tale che, se smettessero di colpo di ripulire i loro proventi illeciti comprando opere d’arte, parte del mercato dell’arte crollerebbe.

E’ chiaro che tutto il sistema sviluppato dai trafficanti include il controllo di venditori di prodotti d’arte, di case d’aste, di gallerie, senza il quale questo traffico non potrebbe esistere.

UNO DEI SISTEMI CHE VIENE UTILIZZATO E' MOLTO SEMPLICE

I venditori di antichità fanno crescere artificialmente le quotazioni delle opere di un artista sconosciuto. Ottengono questo risultato facendo vendere quadri dell’artista nelle case d’asta, innalzando le offerte a cifre astronomiche e poi comprando loro stessi i quadri.

Come risultato i prezzi a cui l’artista vende prendono il volo. I trafficanti comprano questi quadri con il denaro sporco e li rivendono relativamente in fretta, fino a quando le quotazioni dell’artista sono ancora alte.

Alcuni mesi dopo l’artista in questione cade nel dimenticatoio ed il privato che, in tutta buona fede, ha comprato i dipinti alle quotazioni correnti si ritrova con tele di nessun valore.

Ma il trafficante è riuscito a riciclare il suo denaro. I trafficanti possono anche acquistare un qualunque oggetto d’arte con denaro sporco e venderlo direttamente in aste pubbliche, ricevendo in cambio un assegno firmato e certificato da una casa d’aste: l’obiettivo di ripulire il loro denaro è stato raggiunto.

Fornire una adeguata  analisi sulle dinamiche, strategie, obiettivi e sul modus operandi dei singoli e delle organizzazioni criminali dedite al saccheggio, al furto e al traffico illecito locale, nazionale e internazionale;

sulle modalità di ricostruzione della provenienza dei beni trafugati; sulle tecniche scientifiche di riconoscimento e di valutazione dei reperti e delle opere d’arte e di identificazione dei falsi.

Nonostante i Paesi più colpiti dai furti di opere d’arte siano quelli devastati dalle guerre. l’Italia rimane uno dei primi Paesi non solo per numero di sottrazioni e trafugamenti, ma anche per il ritrovamento di dipinti, sculture e oggetti religiosi rubati.

Le numerose indagini della magistratura italiana evidenziano transiti di opere d’arte rubate verso Svizzera, Germania, Austria, l’Est Europa e i Paesi Balcanici, dove i beni vengono venduti o smistati in tutto il mondo.

ATTIVITA' SVOLTE DA CONSULENTI TECNICI

OPERIAMO IN TUTTE LE PROVINCIE D’ITALIA

AGRIGENTO, GENOVA, POTENZA, ALESSANDRIA, GORIZIA, RAVENNA, ANCONA, GROSSETO, REGGIO CALABRIA, AOSTA, IMPERIA, REGGIO EMILIA, ASCOLI, ISERNIA, RAGUSA, L'AQUILA, CROTONE, RIETI,  AREZZO, LECCO, ASTI, LECCE, RIMINI, AVELLINO, LIVORNO;

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* Soci e Personale infedele – Accertamenti Patrimoniali;

* Controspionaggio e antisabotaggio industriale;

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* Contraffazione di marchi e prodotti - frodi commerciali e finanziarie;

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